Sono intrinsecamente una gran lavoratrice. Una volta a casa, resto e faccio gli straordinari. La pioggia ha detto alla metropolitana di smettere di funzionare. Il forte temporale ha impedito alla mia collega di tornare a casa corsi di nuovo in azienda. Lo spazio era naturalmente tranquillo. Lei corse dentro ma ci fu un turbine e mi voltai per vedere il corpo bagnato fradicio proprio davanti ai miei occhi, persi la mia anima in quel momento la fece sussultare in preda al panico e si precipitò ad abbracciarmi. Quel corpo si strusciò contro il mio, rendendomi incapace di controllarmi. Provai a toccarle il petto, ma non mi aspettavo che non lo facesse resistetti e mi baciò. Si scoprì che ero un giovane cervo braccato da un cacciatore. In quel momento, le parole erano al di là delle parole, ed ero esausto per averla servita tutta la notte